D’amor e d’anarchia

I

Adoro la noia

e voi no ?

Ma io conosco la bellezza del tedio

mentre osservo la vostra insoddisfazione.

Io vado anche stando fermo….

Voi le sabbie mobili

un sedativo

un clistere che svuota

cervelli

con il portamonete pronto

a pagare puttane,

mogli,

pusher

e marescialli.

II

Che bella la noia della routine

giornaliera,

sirena di fine turno,

televisione Full HD urlando goal dal divano con aspettative salariali da ultimi in classifica.

Che bella la noia indotta,

indottrinata, spendibile sempre,

per sempre, tutti i santi giorni, sicura come la morte.

III

L’inutilità dell’uomo

che sposta le foglie con un rumoroso soffiatore a motore appeso sopra le spalle o quella del pendolare che si reca tutti i giorni in un ufficio per accendere un computer identico a quello che ha in casa.

Fabbriche di nulla che tengono vivi i morti nello scorrere delle stagioni.

IV

Non siamo però tutti andati, tutti alienati.

Alcuni speranzosi, che han fatto dell’inattività la loro forza,

pazienti pensatori senza impegni, hanno imboccato un’altra strada.

Persa per persa, questa esistenza non può definirsi vera stando nel gregge.

Andiamo, allora

a sperimentar derive

d’amor e d’anarchia

affinché ogni noia sia

veramente solo mia.

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3 pensieri riguardo “D’amor e d’anarchia

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