(Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Si consiglia la lettura cliccando prima sul link musicale)
secondo capitolo
2 a.m. In un luogo puzzolente della Bassa Padana.
Alessia se n’era andata ma si era tenuta le chiavi di casa mia. Probabilmente sarebbe tornata. E così fece. Entrò di soppiatto durante la notte a ritirare la sua valigetta con guinzaglio, collare, la Ball gag ed il libro dell’Apocalisse che amava recitare durante le sue performance. Uscendo scavalcò Tony, che dormiva su di un materasso in mezzo al salotto, e come al solito non chiuse a chiave la porta.
Alessia era fatta così, molto fatta, e spesso lavorava di notte.

Nello stesso momento, a pochi chilometri di distanza dalla casa del nostro anonimo cuore infranto, il signor Giovan Battista aveva portato la moglie, avvolta in un bel tappeto afgano, fino ad un cantiere di case in costruzione. Si era poi arrampicato in cima ad una impalcatura con in spalla il tremendo fardello e, srotolato il tappeto, aveva lanciato nel vuoto il cadavere per inscenare un suicidio. Dopodiché, nel silenzio dell’oscurità, se n’ era tornato a casa.
(continua)