Se ti dico t’amo, tu non credermi mai (poesie 2020-21)

Il fondo

Ancora una notte persa

illudendoci che sia diversa

mentre in cucina una mano versa

altri 33 cl di vita mesta.

Ma non pensare d’esser il solo

che s’abbandona in questo modo

poichè il fondo è a tutti noto

ed è pronta la croce ed il chiodo.

Nella nebbia d’altre galassie

(E’ nella nebbia che comincia questa nuova storia. Nebbia che confonde i colori e nasconde gli amori).

Per il resto, io non abito più con la pazzia di mia madre ma vago nomade, come africano lontano dalla sua capanna.

Spaccio origano e mi sbando nei cortili e nei parchi, raccolta di lerciume, dribblando le pantere ed i borghesi.

Parlo forbito e me li giro tutti come voglio.

Poi la notte vado da lei.

” Eccomi mia delizia”. Splendida spogliarellista orientale che aspetta la sera per la sua dose d’anima e di droga.

Ce ne andiamo in macchina al Pub Love, il nido, il rifugio, le nostre storie.

” Sigaretta ?”

” Cosa stai leggendo ?”

” I vagabondi del Dharma…….E tu ?”

“La foresta nella notte ”.

Passiamo tutto il tempo a raccontarci.

Albeggia.

Sole bastardo che sorgi anche tra i drogati per riscaldarli un po’.

“Busseremo alle porte del paradiso”.

Grazie per queste giornate e adesso……..

“Ciao amore, io torno all’inferno”.

Stanotte ti ho voluta vicina nel momento del rito sbellicante, solleticante. Abbiamo fatto la lotta, nudi nell’abitacolo, con la tua musica giamaicana e ci siamo tolti il cervello e l’occhio si è acceso di mille riflessi.

Infine, il coma.

Forse domani……….

Speriamo……….

Ancora……….

Perché adesso, in questa stanza scavata nel tetto, manchi.

Mentre ti sogno, dall’oblò sopra di me, solo gli astri mi posseggono nella nebbia d’altre galassie.

Se non fosse

Se non fosse

che tengo prole

le mie stanche parole

luce assurda che attira

notturne falene

un bisturi

sulle mie vene.

Il maiale

Combattere il maiale

non è roba normale.

Io penso a me stesso,

ma interrogo l’autorità.

Mi dica presidente….

come posso fare ad eliminare

quel maiale ?

Quale ?

Quello li !

Questo qui ?

Quello che grugnisce tutto il giorno…….

Andrebbero fatti dei salami

che poi andrebbero appesi

al fresco……

Combattere un maiale

dovrebbe essere normale.

A voi piace il salame,

Dovrebbe essere normale…….

Discarica

I tempi
fingono
bugiarde mutazioni

ma il mio garage
ė pieno
d’inutile

e la discarica
non alza più

la sbarra.

Kamasutra

(Non sono interessato alla morale

e non m’interessa la nave che affonda

carica d’agnelli sacrificabili).

Io sono il cuore del pianto,

colui che spacca il gheriglio

quello che fa uscire il buono,

follia creativa, vostra aspettativa,

posizione da kamasutra,

alba dell’umano sorriso,

amorevole sveglia

di un nuovo mattino.

Sospeso

Sospeso,

tra vecchie foto

che non sei più

sparso il seme

una notte di luna tra i tigli

nei figli,

galleggi

tra compagne stanche

sante

rarefatte stanze accomodate

col niente

apparecchiate.

Un anno

Di quest’anno rimangono

smunti fantasmi stesi

come inutili panni

zuppi di pianti,

silenzi ed affanni.


(Ho rimosso tutto il vissuto di quei giorni morti,

uguali al niente che é stato.

Ancora oggi, addormentato dagli avvenimenti tragici,

luttuosi, come stordito, fatico a trovare ore liete,

bottiglie saporite.

Gli entusiasmi che creavano attori,

lo spettacolo ch’ero, ch’eravamo,

non apre il sipario, ha spento i riflettori).

Periferia

Nella periferia

non hai

ma dovrebbe bastare

forse un garage

con un muro incrostato

e l’amore tuo

abbracciato.

Lontani i rumori del treno

il viaggio sognato.

Come lenta nevicata

Come lenta nevicata,

chiusi in casa a lucidar astiosi bicchieri

di carta cerata

cercando aruspici e bestemmie sul fondo

con stridenti silenzi

requiem, musica di sottofondo.

Così il nostro amore che cade giù

sguardi opposti su finestre specchio

luce che non s’accende più

un’emozione che sa di vecchio.

Già lacrimato

Piango a più non posso

e se continuo a bere

mi piscerò anche addosso

poi cadrò di faccia

in nero fosso

ma è lo stesso

che tanto oramai son tutto bagnato,

sono infangato, infognato

illuminato

già lacrimato.

Finti amici

Sono il poeta delle lucine,

stelle, stelline

e della luna

del vento che fischia

del blog di Viniskia.

Sto con gli alticci

in questo tempo

di falsi amici

ma resto comunque solo

come barchetta

senza molo.

Cadenti

…..e buonanotte alle stelle

anche a quelle cadenti

come il tuo splendido culo

perso, nelle carezze dei tempi.

Fusioni industriali

Da una parte il presepe

dall’altra le troie, la coca e il malaffare

industriale

un bacio ai figlioli

il colloquio a scuola

un sorriso che cola

con milioni di denti bianchi

no negri

coi maestri contenti

il dirigente scolastico di più

come siete belli

come candidi agnelli

che poi muori a pasqua

come gesù

e magari che muori

ma vedi tu……..

Nel momento in cui mi leggi

Lasciare un segno

è uscire

un attimo

rimirandosi dall’alto

finiti

disgregati

senza veli

depilati.

Scoprendomi.

Unico.

Nel momento

(in cui mi leggi).

Te ne vai

Non vedo l’ora

che arrivi il treno

un volo

magica partenza

reset d’esistenza………….

Quando si è dato

anche di matto

tutto l’amore mangiato

nel medesimo piatto

senza nessuna paura

sparisce d’un tratto

la tua smunta figura

il tuo ritratto.

E senza più fremiti

d’amor morto

e senza più debiti

da fiato corto

anche stavolta mi terrò forte

sempre deciso

a sfidar ogni sorte.

Vecchio professore

Ehi tu,

vecchio barlafùs

non ti conosco

più

Vorrei accenderti

la lux

sulla fabbrica di parole

che t’incatena

(nessuna caccia

alla balena)

per destar

la falena

sul muro in pausa

ultraterrena,

locusta immobile

sulla ringhiera,

ma ti lascio stare

in pena

ad aspettar ispirazione

nuova e lucente

luna piena.

Il poema della sconfitta

Mi tiro su

le maniche

che qui c’è da sudare

ancora

perchè l’ignorante eletto

ha sempre ignoranti alle spalle

e che si guardi

le spalle, l’eletto.


Stavo per salire sul treno ed andarmene

avevo già un piede sull’ultimo gradino

ma le tue labbra

ed il tuo culo

unica luce

rivoluzione e brivido

m’han chiesto di tornare

un po’ per me,

ma lascia stare…….


Credere ancora

d’aver vent’anni

e poter vincere ora

è follia irrisolta

resa

che divora

ed io non ho

più alcuna dimora.


Posso star qui

ogni notte

sulla barrique

a schiarir la botte

creando lirico piacer

ma il maiale fotte

ed io sono al dessert

non crederete forse

che possa contrastar pieni poter

e sconfigger la morte ?

Dove siete compagni

Mi fa tenerezza

la foto appesa

sopra al tostapane,

al fianco della lavastoviglie

che spenta rimane,

come la mia allegria

per gli amici di scuola

cercati nello smartphone

come via d’uscita

pesante anestesia assistita

come dentro un artificio

come padre sull’uscio

custode d’albergo complice

in gita sedicenne

mantener segreto

alle quattro di un mattino lieto.

Dove siete ora compagni ?

Ancora a fumare

nascosti nei bagni ?

“ALL THE YOUNG DUDES” (ED IO NON AVEVO PIÙ UN SOLDO)

Arrivai col mio taccuino e non c’era nessuno tra il pubblico.

Al capo della baracca dissi

che avrei letto comunque le mie poesie perchè io ero il più grande di tutti

e che non avrei chiesto un soldo, solo birra e wiskey.

Le bariste ridevano

il capo bestemmiava

ed io, ch’ ero il più grande di tutti,

ribadii che avrei recitato comunque

per il gusto e per il sorriso delle bariste

soprattutto per quella biondina

che non aveva ancora diciott’anni

e che aveva tutta la sua vita scritta

nelle mie pagine.

Ma il padrone del bordello disse ch’ero un fottuto figlio di puttana

e mi tirò

lo straccio in faccia

mentre lo stereo passava “all the young dudes”

ed io

non avevo più un soldo

e non mi era rimasto

nient’altro che un sorriso

ed era

troppo poco

per il più grande di tutti.

Alda Merini

A tutti i poeti

ma soprattutto a quelle

matte di femmine

che lasciano andare

la penna sul foglio

e frignano d’amore:

non vi ho viste

in questa notte

cupa

sull’ultimo metrò.

Eppure vi aspettavo

per guardarvi negli occhi

strapparvi l’anima

bussarvi alla porta bagnata

per ricevere

la solita risposta

annoiata.

Siete vera sofferenza

o semplici casini ?

Dove sei ?

Alda Merini.

Mattino amaro

Ti svegli smunto

e fai il riassunto.

Non è andata sempre bene, anzi

non conviene……..

Metto allora tutto in un sacco

e schiaccio forte come un matto.

Poi bevo il mio caffè amaro,

sigaretta, sta facendo chiaro.

E’ l’ora di una bella cagata

il meglio della mattinata

è l’ora di nascondere il fatto

d’esser stato sempre inadatto.

I love lockdown

Apprezzo

I silenzi

Imposti

Dal tempo

Moderno

Fumando

Al balcone

La notte

Ed al solo

Pensier

Che tutto

Possa finir

Il naufragar

M’è amaro

In questo mar.

L’amore tradotto

Ci si incontra, una sera

semplice profumo

senza pensare

a cosa rimane poi

eterno

ricordo,

anche se non vorresti

farlo

oramai

ce l’hai

e nei miei labirinti

per sempre

sarai .

In un buco di stanza

E’ un tenero rimpianto

e lo sa anche il mio gatto

sul divano stanco

Cosa ci faccio ancora qui ……

partirò come al solito

mentre faccio

pipì…….

restando però fermo ed attonito

mettendoci sopra un macigno

cronico e

lapidando

il niente,

dilapidando

anni veri d’amor e principi d’odio

ogni vissuto episodio

tra stipendi da fame ed alcol,

diarrea, vomito

tra il pianto ed il comico

ricordando le partite a monopoli in vacanza

in un buco di stanza

mettendo alla prova

l’altrui resistenza

senza mai accorgerci

della nostra assenza.

Ad un passo

Come un figlio di quindici anni che per un brutto voto

molla tutto,

come un imprenditore fallito

vicino al suicidio,

come un eroinomane senza dose,

come una vecchia davanti alle tragedie in tv

o come un filosofo che non arriva alla verità,

come un poeta perso nella nebbia che ha smarrito la via, senza più casa, come me,

come mia madre senza più appigli,

come mio padre artigiano senza più commesse

o come l’avaro a cui non pagano un debito

oppure come chi si addormenta ogni sera urlando nel sonno

o chi invece si assopisce ubriaco come pisello nel suo baccello.

Siam sempre tutti ad un passo

dall’ultimo spettacolo

sul palco cosmico

col copione mandato a memoria

recitato senza suggerimenti, senza incidenti

fuori dai denti,

fino all’ultima replica

senza bis ed autografi

senza applausi entusiasti

come se un semplice passare

basti.

Stringimi forte

Zappo l’orto

e son morto

col mio amore

d’accordo

ma tu stringimi forte

poichè questa è la sorte

nell’appassir di fiori

di giornate

corte.

Godo

Il sistema se ne va a puttane….

Godo

anche se non potrò andar a puttane come i capi supremi che andavano a puttane mentre tutto andava a puttane proprio per il loro andare a puttane.

Però questa sera c’è un tramonto multicolor

ed il mio balcone sembra il paradiso. Il fiasco é pieno delle mie passioni

di miei amori

delle mie puttane intellettuali colme di leggiadria ed entusiasmo

di euforia e gemiti….

Godo…..

(Sinceramente, detto tra noi, io godo sempre, mi innamoro di tutto e nulla mi scalfisce). Ma vedere che il sistema va a puttane, non so….

Vi invito al brindisi ?

Venite ?

E godetene tutti.

Il mio piacere è morire

Non so più di cosa farmi

per

darvi piacere

mischiando sostanze e parole

per arrivare alla fine……

…..E tu con la frangetta resti li

col dito in bocca

a mangiarti le unghie

a mangiarmi l’uccello

a mangiare le nostre fresche giornate

che poi racconto

per darvi piacere

mentre non so più come farmi male.

Come se il morire

fosse il mio darvi piacere

darmi piacere.

Casa mia

Mattino profumato

di foglie

cadute

di tabacco e caffè

di un pensiero per te

mentre fuori

c’è

l’orologio impazzito

dei senza di me.

Non cedere alla notte

non cedere alla notte

confusa

all’innocenza

di una nuova bottiglia

al gregge

alla legge del più forte

il bisbiglio del torrente

il tuo corpo sul ponte

cosa rimane

oltre la morte ?

Clochard

Il tempo esiste solo perché

imposto

e il clochard non ha tempo

è pazzo

per voi, per noi, per tutti.

Tutti

clochards

e nessun prigioniero

dell’ora legale, illegale, sfruttata,

malpagata, goduta, stuprata, okkupata, alienata………..

Ed infine liberi

senza l’ossessione

senza padrone

faremo del mondo

un giaciglio d’amore.

Onirico

gabbiani e scogliere

e una barca a vela che va

vacanze prigioniere

la mia stramba sessualità

mentre dalla terrazza passa

un pezzo di vita andata

la spuma dell’onda s’abbassa

lontana gioventù bagnata.

Mario

Cari amici

poeti

dai mille successi

inseguiti.

Incarnati in semplici andare

a capo

alla cazzo di cane

da capo

ogni giorno ispirati

infaticabili

che con una bevuta il mio amico Mario vi scrive l’Odissea

e voi coinvolti

nei vostri immarcescibili…….

Che poi Mario sta ancora bevendo e dovreste fare piano coi pensieri,

e non disturbare, cristo santo

con i vostri arrovellati versi

di merda vera

mentre Mario vi scrive una raccolta

in una sera.

Lucertole

Lucertole

al sole

che poi si rintanano

nel fango

d’inverno

come questo piccolo momento.

Siamo

nascosti,

minuscoli,

inadatti

alla nuova versione

del mondo.

Un nuovo triste

blues.

Offuscato

Postato il by Viniskia

Offuscato

e mai non so

psysadelic furs

cane randagio

Love my way

Silvio il tossico da me

“Ti sveglio alle cinque e vedrai….”

C’è una donna grassa con i tricipiti cadenti che serve ai tavoli……

Ma poi tu mi chiami…..

Ed io invento, esco dal sogno e romanzo una scusa per bere ancora.

Appoggiato al bancone. Praticamente sconfitto in attesa che qualcosa di vero (tipo la morte) mi venga definitivamente a prendere.

Felice

Nascondo paure

riempiendo pagine

bianche.

Confuso

osservo i sorrisi falsi

schierati al tavolo

accendere

la propria luce

mentre io resto

felicemente in ombra.

Sperando

E adesso che non hai

più nulla

che non ragioni

che ti gira la testa e

stai per vomitare

in questo hotel di

terza classe

tra fantasmi e miasmi

solito idiota

inutile

sostenersi la testa che

va

dove……..

Come al solito,

va

a fare in

culo

sperando che

domani……

Il poeta non scrive

il poeta non scrive

romanzi d’amore

per pigrizia e dolore.

il poeta non scrive

finzioni del cuore

che rottura di cazzo

riempir pagine nuove

senza assaggiare il godere.

Piove, piove……

e la mia penna non si muove.

La mia impresa

Senza pensieri

senza denari

fieri

d’averi.

Inutili

avversando avari

in rasi bicchieri

accumulando

zeri.

Invincibili

Siamo due

appassionati

bevitori

pompinari

leccatori di figa

ridicoli

piagnucolanti

rassegnati come ai tempi

come tanti

invincibili

amanti.

Quella sera d’estate

Fotografo i tuoi

occhi

sempre quelli

come a vent’anni

sguardo

che conosco da sempre.

Mi ci sono perso

scorgendoti

nel gruppo di amiche annoiate

quella sera

d’estate.

Dietro il cuscino

Ci vorrebbe qualcosa di forte

tipo un abbraccio intenso e stretto

tipo un ritrovarsi

in altra vita

oppure una partenza improvvisa

una botta di viaggio

d’agosto

nel caldo insopportabile

nel lavoro insopportabile

nel triangolo delle bermuda

nel triangolo tra le tue gambe

un tuffo infinito

nei sogni

dietro al cuscino

di questo letto

vuoto.

Nero

Il nero

profondo

sono

come schermo

spento

come lago

rinchiuso

tra monti

nessuna trasparenza

nessuna parvenza

puro splendore

sommerso

senza

una possibile appartenenza.

Airport

Finisce il viaggio

lacrimosa

come se fosse

l’ultimo vagare

l’esaurirsi della nostra

condizione:

“dai corri

perdiamo l’ultimo volo !”

“Si torna a casa, non ti dispiace ?”

Sono milioni d’anni

che vaghiamo.

Sempre la stessa storia.

Non ti ci abitui mai.

Galassie

Svelti

ci affrettiamo

ora

con poche parole affermiamo

d’esistere

anche se nascosti

taggati

immemori cronici

esibizionisti social…….

Ma l’amore

la via

la sola strada

che conosco

unica via interstellare

cavalcata

anche ubriaca

è forse morta ?

O non è mai nata ?

Solo con me stesso

Una bellezza stare

soli, per un po’

o per sempre

se si può…..

vivere

arte

mi

basto

a-

sociale

senza compromessi

a me stesso

fedele

per l’eternità

vorrei morire qua.

A voi che sperate ancora

piccola poesia della sera

con nel letto

una pantera

che mi lecca la criniera

che mi spegne la candela

mentre fuori c’è chi spera

Senza bisogno di sesso

Ti amo

senza bisogno di sesso

nella tua felpa

nel tuo leggero essere

nella nostra festa

il puntino che siamo

nell’universo

già morti e dispersi

passati di qua

unico segno di poesia

che verrà.

Penso libero

Miliardi a parole

buoni

come le tue

unici

complici

semplici

motori di poesia

inimitabile dolore

mia allegria.

E poi cuori

essenze

rime

scemenze

con liberazione amena

tirando

la catena

va giù

mentre penso libero

nell’unico alleviare

giorno dannato

all’amor

rubato.

Unica allegria

Che cosa siamo noi

se non il primo bacio

la prima sega

la prima volta

il primo addio

letto

in fondo agli occhi tuoi

E poi siamo

la prima bottiglia

il primo vomito

la prima droga

la prima fuga

che non finisce mai……

Che cosa siamo noi ?

Se non pezzi

di padri assenti

di madri esauste

eroici professori

rimpianti………

Noi,

aspettando l’ultimo respiro

nelle noiose giornate

stupide, narrate

affamate

mattine confuse

storie disilluse,

come quest’ ultima poesia,

bastarda compagnia

unica allegria.

Accordi

Differenze musicali

generazionali

suoni diversi

messaggi identici

stessa poesia

stessa armonia. Cambia

solo il colore dei capelli……

il mio grigiore

Mi minore

Sol

Mi minore

Re.

Lingua

La più bella poesia

d’amore

è quella

senza parole

mai udita

semplicemente bagnata

con la lingua

inserita.

La merda

Quando sale

la merda

e t’arriva al collo

la puzza

non ha più importanza

Capisci ?

E dov’è la poesia ?

La poesia e proprio

nell’avvisarti.

Nuvole

…..dentro alle nuvole

ci sono io

spinto dal vento

d’estate

e dai cazzi miei

con la poesia come

unica speranza

come l’anarchia

delle tuo culo

che vola via.

Il momento che hai mancato

non c’è

una riga

di bianca poesia

che ti possa

realmente

consolare……

Ci sarebbe l’amore

quel caldo

gratuito salire

sudaticcio

naturale piacere

nel lenzuolo

scostato,

arrotolato

non sniffato,

unico momento

che hai mancato.

Distratta

tu

non l’hai capito.

Inchiostro di china

…….e con la mia

penna

stilo

mi buco

le vene

e mi arrendo

a quel che viene

nell’overdose

di poesia

mia dolce

follia.

Un mondo senza poesia

Ma t’immagini

il mondo senza poesia,

ma t’immagini,

amica mia

niente più canzoni

e nostalgia

niente più lacrime

d’amore e così

via………

Poesia

entra

e toccami

per un momento

agitami

e fammi andare

lontano da qui,

lontano da me

più vicino a me.

Seguo il bicchiere

Vuoto

Vuoto

e Vuoto da riempire

Pieno

Pieno

mezzo vuoto

Pieno

irriverente

e contro

mai più a cuccia

e senza più ordini da seguire.

Joseph Purple (2020/2021)

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