Il fondo
Ancora una notte persa
illudendoci che sia diversa
mentre in cucina una mano versa
altri 33 cl di vita mesta.
Ma non pensare d’esser il solo
che s’abbandona in questo modo
poichè il fondo è a tutti noto
ed è pronta la croce ed il chiodo.
Nella nebbia d’altre galassie
(E’ nella nebbia che comincia questa nuova storia. Nebbia che confonde i colori e nasconde gli amori).
Per il resto, io non abito più con la pazzia di mia madre ma vago nomade, come africano lontano dalla sua capanna.
Spaccio origano e mi sbando nei cortili e nei parchi, raccolta di lerciume, dribblando le pantere ed i borghesi.
Parlo forbito e me li giro tutti come voglio.
Poi la notte vado da lei.
” Eccomi mia delizia”. Splendida spogliarellista orientale che aspetta la sera per la sua dose d’anima e di droga.
Ce ne andiamo in macchina al Pub Love, il nido, il rifugio, le nostre storie.
” Sigaretta ?”
” Cosa stai leggendo ?”
” I vagabondi del Dharma…….E tu ?”
“La foresta nella notte ”.
Passiamo tutto il tempo a raccontarci.
Albeggia.
Sole bastardo che sorgi anche tra i drogati per riscaldarli un po’.
“Busseremo alle porte del paradiso”.
Grazie per queste giornate e adesso……..
“Ciao amore, io torno all’inferno”.
Stanotte ti ho voluta vicina nel momento del rito sbellicante, solleticante. Abbiamo fatto la lotta, nudi nell’abitacolo, con la tua musica giamaicana e ci siamo tolti il cervello e l’occhio si è acceso di mille riflessi.
Infine, il coma.
Forse domani……….
Speriamo……….
Ancora……….
Perché adesso, in questa stanza scavata nel tetto, manchi.
Mentre ti sogno, dall’oblò sopra di me, solo gli astri mi posseggono nella nebbia d’altre galassie.
Se non fosse
Se non fosse
che tengo prole
le mie stanche parole
luce assurda che attira
notturne falene
un bisturi
sulle mie vene.
Il maiale
Combattere il maiale
non è roba normale.
Io penso a me stesso,
ma interrogo l’autorità.
Mi dica presidente….
come posso fare ad eliminare
quel maiale ?
Quale ?
Quello li !
Questo qui ?
Quello che grugnisce tutto il giorno…….
Andrebbero fatti dei salami
che poi andrebbero appesi
al fresco……
Combattere un maiale
dovrebbe essere normale.
A voi piace il salame,
Dovrebbe essere normale…….
Discarica
I tempi
fingono
bugiarde mutazioni
ma il mio garage
ė pieno
d’inutile
e la discarica
non alza più
la sbarra.
Kamasutra
(Non sono interessato alla morale
e non m’interessa la nave che affonda
carica d’agnelli sacrificabili).
Io sono il cuore del pianto,
colui che spacca il gheriglio
quello che fa uscire il buono,
follia creativa, vostra aspettativa,
posizione da kamasutra,
alba dell’umano sorriso,
amorevole sveglia
di un nuovo mattino.
Sospeso
Sospeso,
tra vecchie foto
che non sei più
sparso il seme
una notte di luna tra i tigli
nei figli,
galleggi
tra compagne stanche
sante
rarefatte stanze accomodate
col niente
apparecchiate.
Un anno
Di quest’anno rimangono
smunti fantasmi stesi
come inutili panni
zuppi di pianti,
silenzi ed affanni.
(Ho rimosso tutto il vissuto di quei giorni morti,
uguali al niente che é stato.
Ancora oggi, addormentato dagli avvenimenti tragici,
luttuosi, come stordito, fatico a trovare ore liete,
bottiglie saporite.
Gli entusiasmi che creavano attori,
lo spettacolo ch’ero, ch’eravamo,
non apre il sipario, ha spento i riflettori).
Periferia
Nella periferia
non hai
ma dovrebbe bastare
forse un garage
con un muro incrostato
e l’amore tuo
abbracciato.
Lontani i rumori del treno
il viaggio sognato.
Come lenta nevicata
Come lenta nevicata,
chiusi in casa a lucidar astiosi bicchieri
di carta cerata
cercando aruspici e bestemmie sul fondo
con stridenti silenzi
requiem, musica di sottofondo.
Così il nostro amore che cade giù
sguardi opposti su finestre specchio
luce che non s’accende più
un’emozione che sa di vecchio.
Già lacrimato
Piango a più non posso
e se continuo a bere
mi piscerò anche addosso
poi cadrò di faccia
in nero fosso
ma è lo stesso
che tanto oramai son tutto bagnato,
sono infangato, infognato
illuminato
già lacrimato.
Finti amici
Sono il poeta delle lucine,
stelle, stelline
e della luna
del vento che fischia
del blog di Viniskia.
Sto con gli alticci
in questo tempo
di falsi amici
ma resto comunque solo
come barchetta
senza molo.
Cadenti
…..e buonanotte alle stelle
anche a quelle cadenti
come il tuo splendido culo
perso, nelle carezze dei tempi.
Fusioni industriali
Da una parte il presepe
dall’altra le troie, la coca e il malaffare
industriale
un bacio ai figlioli
il colloquio a scuola
un sorriso che cola
con milioni di denti bianchi
no negri
coi maestri contenti
il dirigente scolastico di più
come siete belli
come candidi agnelli
che poi muori a pasqua
come gesù
e magari che muori
ma vedi tu……..
Nel momento in cui mi leggi
Lasciare un segno
è uscire
un attimo
rimirandosi dall’alto
finiti
disgregati
senza veli
depilati.
Scoprendomi.
Unico.
Nel momento
(in cui mi leggi).
Te ne vai
Non vedo l’ora
che arrivi il treno
un volo
magica partenza
reset d’esistenza………….
Quando si è dato
anche di matto
tutto l’amore mangiato
nel medesimo piatto
senza nessuna paura
sparisce d’un tratto
la tua smunta figura
il tuo ritratto.
E senza più fremiti
d’amor morto
e senza più debiti
da fiato corto
anche stavolta mi terrò forte
sempre deciso
a sfidar ogni sorte.
Vecchio professore
Ehi tu,
vecchio barlafùs
non ti conosco
più
Vorrei accenderti
la lux
sulla fabbrica di parole
che t’incatena
(nessuna caccia
alla balena)
per destar
la falena
sul muro in pausa
ultraterrena,
locusta immobile
sulla ringhiera,
ma ti lascio stare
in pena
ad aspettar ispirazione
nuova e lucente
luna piena.
Il poema della sconfitta
Mi tiro su
le maniche
che qui c’è da sudare
ancora
perchè l’ignorante eletto
ha sempre ignoranti alle spalle
e che si guardi
le spalle, l’eletto.
Stavo per salire sul treno ed andarmene
avevo già un piede sull’ultimo gradino
ma le tue labbra
ed il tuo culo
unica luce
rivoluzione e brivido
m’han chiesto di tornare
un po’ per me,
ma lascia stare…….
Credere ancora
d’aver vent’anni
e poter vincere ora
è follia irrisolta
resa
che divora
ed io non ho
più alcuna dimora.
Posso star qui
ogni notte
sulla barrique
a schiarir la botte
creando lirico piacer
ma il maiale fotte
ed io sono al dessert
non crederete forse
che possa contrastar pieni poter
e sconfigger la morte ?
Dove siete compagni
Mi fa tenerezza
la foto appesa
sopra al tostapane,
al fianco della lavastoviglie
che spenta rimane,
come la mia allegria
per gli amici di scuola
cercati nello smartphone
come via d’uscita
pesante anestesia assistita
come dentro un artificio
come padre sull’uscio
custode d’albergo complice
in gita sedicenne
mantener segreto
alle quattro di un mattino lieto.
Dove siete ora compagni ?
Ancora a fumare
nascosti nei bagni ?
“ALL THE YOUNG DUDES” (ED IO NON AVEVO PIÙ UN SOLDO)
Arrivai col mio taccuino e non c’era nessuno tra il pubblico.
Al capo della baracca dissi
che avrei letto comunque le mie poesie perchè io ero il più grande di tutti
e che non avrei chiesto un soldo, solo birra e wiskey.
Le bariste ridevano
il capo bestemmiava
ed io, ch’ ero il più grande di tutti,
ribadii che avrei recitato comunque
per il gusto e per il sorriso delle bariste
soprattutto per quella biondina
che non aveva ancora diciott’anni
e che aveva tutta la sua vita scritta
nelle mie pagine.
Ma il padrone del bordello disse ch’ero un fottuto figlio di puttana
e mi tirò
lo straccio in faccia
mentre lo stereo passava “all the young dudes”
ed io
non avevo più un soldo
e non mi era rimasto
nient’altro che un sorriso
ed era
troppo poco
per il più grande di tutti.
Alda Merini
A tutti i poeti
ma soprattutto a quelle
matte di femmine
che lasciano andare
la penna sul foglio
e frignano d’amore:
non vi ho viste
in questa notte
cupa
sull’ultimo metrò.
Eppure vi aspettavo
per guardarvi negli occhi
strapparvi l’anima
bussarvi alla porta bagnata
per ricevere
la solita risposta
annoiata.
Siete vera sofferenza
o semplici casini ?
Dove sei ?
Alda Merini.
Mattino amaro
Ti svegli smunto
e fai il riassunto.
Non è andata sempre bene, anzi
non conviene……..
Metto allora tutto in un sacco
e schiaccio forte come un matto.
Poi bevo il mio caffè amaro,
sigaretta, sta facendo chiaro.
E’ l’ora di una bella cagata
il meglio della mattinata
è l’ora di nascondere il fatto
d’esser stato sempre inadatto.
I love lockdown
Apprezzo
I silenzi
Imposti
Dal tempo
Moderno
Fumando
Al balcone
La notte
Ed al solo
Pensier
Che tutto
Possa finir
Il naufragar
M’è amaro
In questo mar.
L’amore tradotto
Ci si incontra, una sera
semplice profumo
senza pensare
a cosa rimane poi
eterno
ricordo,
anche se non vorresti
farlo
oramai
ce l’hai
e nei miei labirinti
per sempre
sarai .
In un buco di stanza
E’ un tenero rimpianto
e lo sa anche il mio gatto
sul divano stanco
Cosa ci faccio ancora qui ……
partirò come al solito
mentre faccio
pipì…….
restando però fermo ed attonito
mettendoci sopra un macigno
cronico e
lapidando
il niente,
dilapidando
anni veri d’amor e principi d’odio
ogni vissuto episodio
tra stipendi da fame ed alcol,
diarrea, vomito
tra il pianto ed il comico
ricordando le partite a monopoli in vacanza
in un buco di stanza
mettendo alla prova
l’altrui resistenza
senza mai accorgerci
della nostra assenza.
Ad un passo
Come un figlio di quindici anni che per un brutto voto
molla tutto,
come un imprenditore fallito
vicino al suicidio,
come un eroinomane senza dose,
come una vecchia davanti alle tragedie in tv
o come un filosofo che non arriva alla verità,
come un poeta perso nella nebbia che ha smarrito la via, senza più casa, come me,
come mia madre senza più appigli,
come mio padre artigiano senza più commesse
o come l’avaro a cui non pagano un debito
oppure come chi si addormenta ogni sera urlando nel sonno
o chi invece si assopisce ubriaco come pisello nel suo baccello.
Siam sempre tutti ad un passo
dall’ultimo spettacolo
sul palco cosmico
col copione mandato a memoria
recitato senza suggerimenti, senza incidenti
fuori dai denti,
fino all’ultima replica
senza bis ed autografi
senza applausi entusiasti
come se un semplice passare
basti.
Stringimi forte
Zappo l’orto
e son morto
col mio amore
d’accordo
ma tu stringimi forte
poichè questa è la sorte
nell’appassir di fiori
di giornate
corte.
Godo
Il sistema se ne va a puttane….
Godo
anche se non potrò andar a puttane come i capi supremi che andavano a puttane mentre tutto andava a puttane proprio per il loro andare a puttane.
Però questa sera c’è un tramonto multicolor
ed il mio balcone sembra il paradiso. Il fiasco é pieno delle mie passioni
di miei amori
delle mie puttane intellettuali colme di leggiadria ed entusiasmo
di euforia e gemiti….
Godo…..
(Sinceramente, detto tra noi, io godo sempre, mi innamoro di tutto e nulla mi scalfisce). Ma vedere che il sistema va a puttane, non so….
Vi invito al brindisi ?
Venite ?
E godetene tutti.
Il mio piacere è morire
Non so più di cosa farmi
per
darvi piacere
mischiando sostanze e parole
per arrivare alla fine……
…..E tu con la frangetta resti li
col dito in bocca
a mangiarti le unghie
a mangiarmi l’uccello
a mangiare le nostre fresche giornate
che poi racconto
per darvi piacere
mentre non so più come farmi male.
Come se il morire
fosse il mio darvi piacere
darmi piacere.
Casa mia
Mattino profumato
di foglie
cadute
di tabacco e caffè
di un pensiero per te
mentre fuori
c’è
l’orologio impazzito
dei senza di me.
Non cedere alla notte
non cedere alla notte
confusa
all’innocenza
di una nuova bottiglia
al gregge
alla legge del più forte
il bisbiglio del torrente
il tuo corpo sul ponte
cosa rimane
oltre la morte ?
Clochard
Il tempo esiste solo perché
imposto
e il clochard non ha tempo
è pazzo
per voi, per noi, per tutti.
Tutti
clochards
e nessun prigioniero
dell’ora legale, illegale, sfruttata,
malpagata, goduta, stuprata, okkupata, alienata………..
Ed infine liberi
senza l’ossessione
senza padrone
faremo del mondo
un giaciglio d’amore.
Onirico
gabbiani e scogliere
e una barca a vela che va
vacanze prigioniere
la mia stramba sessualità
mentre dalla terrazza passa
un pezzo di vita andata
la spuma dell’onda s’abbassa
lontana gioventù bagnata.
Mario
Cari amici
poeti
dai mille successi
inseguiti.
Incarnati in semplici andare
a capo
alla cazzo di cane
da capo
ogni giorno ispirati
infaticabili
che con una bevuta il mio amico Mario vi scrive l’Odissea
e voi coinvolti
nei vostri immarcescibili…….
Che poi Mario sta ancora bevendo e dovreste fare piano coi pensieri,
e non disturbare, cristo santo
con i vostri arrovellati versi
di merda vera
mentre Mario vi scrive una raccolta
in una sera.
Lucertole
Lucertole
al sole
che poi si rintanano
nel fango
d’inverno
come questo piccolo momento.
Siamo
nascosti,
minuscoli,
inadatti
alla nuova versione
del mondo.
Un nuovo triste
blues.
Offuscato
Postato il by Viniskia
Offuscato
e mai non so
psysadelic furs
cane randagio
Love my way
Silvio il tossico da me
“Ti sveglio alle cinque e vedrai….”
C’è una donna grassa con i tricipiti cadenti che serve ai tavoli……
Ma poi tu mi chiami…..
Ed io invento, esco dal sogno e romanzo una scusa per bere ancora.
Appoggiato al bancone. Praticamente sconfitto in attesa che qualcosa di vero (tipo la morte) mi venga definitivamente a prendere.
Felice
Nascondo paure
riempiendo pagine
bianche.
Confuso
osservo i sorrisi falsi
schierati al tavolo
accendere
la propria luce
mentre io resto
felicemente in ombra.
Sperando
E adesso che non hai
più nulla
che non ragioni
che ti gira la testa e
stai per vomitare
in questo hotel di
terza classe
tra fantasmi e miasmi
solito idiota
inutile
sostenersi la testa che
va
dove……..
Come al solito,
va
a fare in
culo
sperando che
domani……
Il poeta non scrive
il poeta non scrive
romanzi d’amore
per pigrizia e dolore.
il poeta non scrive
finzioni del cuore
che rottura di cazzo
riempir pagine nuove
senza assaggiare il godere.
Piove, piove……
e la mia penna non si muove.
La mia impresa
Senza pensieri
senza denari
fieri
d’averi.
Inutili
avversando avari
in rasi bicchieri
accumulando
zeri.
Invincibili
Siamo due
appassionati
bevitori
pompinari
leccatori di figa
ridicoli
piagnucolanti
rassegnati come ai tempi
come tanti
invincibili
amanti.
Quella sera d’estate
Fotografo i tuoi
occhi
sempre quelli
come a vent’anni
sguardo
che conosco da sempre.
Mi ci sono perso
scorgendoti
nel gruppo di amiche annoiate
quella sera
d’estate.
Dietro il cuscino
Ci vorrebbe qualcosa di forte
tipo un abbraccio intenso e stretto
tipo un ritrovarsi
in altra vita
oppure una partenza improvvisa
una botta di viaggio
d’agosto
nel caldo insopportabile
nel lavoro insopportabile
nel triangolo delle bermuda
nel triangolo tra le tue gambe
un tuffo infinito
nei sogni
dietro al cuscino
di questo letto
vuoto.
Nero
Il nero
profondo
sono
come schermo
spento
come lago
rinchiuso
tra monti
nessuna trasparenza
nessuna parvenza
puro splendore
sommerso
senza
una possibile appartenenza.
Airport
Finisce il viaggio
lacrimosa
come se fosse
l’ultimo vagare
l’esaurirsi della nostra
condizione:
“dai corri
perdiamo l’ultimo volo !”
“Si torna a casa, non ti dispiace ?”
Sono milioni d’anni
che vaghiamo.
Sempre la stessa storia.
Non ti ci abitui mai.
Galassie
Svelti
ci affrettiamo
ora
con poche parole affermiamo
d’esistere
anche se nascosti
taggati
immemori cronici
esibizionisti social…….
Ma l’amore
la via
la sola strada
che conosco
unica via interstellare
cavalcata
anche ubriaca
è forse morta ?
O non è mai nata ?
Solo con me stesso
Una bellezza stare
soli, per un po’
o per sempre
se si può…..
vivere
arte
mi
basto
a-
sociale
senza compromessi
a me stesso
fedele
per l’eternità
vorrei morire qua.
A voi che sperate ancora
piccola poesia della sera
con nel letto
una pantera
che mi lecca la criniera
che mi spegne la candela
mentre fuori c’è chi spera
Senza bisogno di sesso
Ti amo
senza bisogno di sesso
nella tua felpa
nel tuo leggero essere
nella nostra festa
il puntino che siamo
nell’universo
già morti e dispersi
passati di qua
unico segno di poesia
che verrà.
Penso libero
Miliardi a parole
buoni
come le tue
unici
complici
semplici
motori di poesia
inimitabile dolore
mia allegria.
E poi cuori
essenze
rime
scemenze
con liberazione amena
tirando
la catena
va giù
mentre penso libero
nell’unico alleviare
giorno dannato
all’amor
rubato.
Unica allegria
Che cosa siamo noi
se non il primo bacio
la prima sega
la prima volta
il primo addio
letto
in fondo agli occhi tuoi
E poi siamo
la prima bottiglia
il primo vomito
la prima droga
la prima fuga
che non finisce mai……
Che cosa siamo noi ?
Se non pezzi
di padri assenti
di madri esauste
eroici professori
rimpianti………
Noi,
aspettando l’ultimo respiro
nelle noiose giornate
stupide, narrate
affamate
mattine confuse
storie disilluse,
come quest’ ultima poesia,
bastarda compagnia
unica allegria.
Accordi
Differenze musicali
generazionali
suoni diversi
messaggi identici
stessa poesia
stessa armonia. Cambia
solo il colore dei capelli……
il mio grigiore
Mi minore
Sol
Mi minore
Re.
Lingua
La più bella poesia
d’amore
è quella
senza parole
mai udita
semplicemente bagnata
con la lingua
inserita.
La merda
Quando sale
la merda
e t’arriva al collo
la puzza
non ha più importanza
Capisci ?
E dov’è la poesia ?
La poesia e proprio
nell’avvisarti.
Nuvole
…..dentro alle nuvole
ci sono io
spinto dal vento
d’estate
e dai cazzi miei
con la poesia come
unica speranza
come l’anarchia
delle tuo culo
che vola via.
Il momento che hai mancato
non c’è
una riga
di bianca poesia
che ti possa
realmente
consolare……
Ci sarebbe l’amore
quel caldo
gratuito salire
sudaticcio
naturale piacere
nel lenzuolo
scostato,
arrotolato
non sniffato,
unico momento
che hai mancato.
Distratta
tu
non l’hai capito.
Inchiostro di china
…….e con la mia
penna
stilo
mi buco
le vene
e mi arrendo
a quel che viene
nell’overdose
di poesia
mia dolce
follia.
Un mondo senza poesia
Ma t’immagini
il mondo senza poesia,
ma t’immagini,
amica mia
niente più canzoni
e nostalgia
niente più lacrime
d’amore e così
via………
Poesia
entra
e toccami
per un momento
agitami
e fammi andare
lontano da qui,
lontano da me
più vicino a me.
Seguo il bicchiere
Vuoto
Vuoto
e Vuoto da riempire
Pieno
Pieno
mezzo vuoto
Pieno
irriverente
e contro
mai più a cuccia
e senza più ordini da seguire.
Joseph Purple (2020/2021)
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